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Lamberto Sposini, la famiglia accusa: «Dalla Rai tutto tace». Quel commovente retroscena dalla D’Urso

A quasi otto anni dal malore che cambiò la vita di Lamberto Sposini, la famiglia lancia velate accuse alla Rai. In quel drammatico 29 aprile del 2011, un ictus e un’emorragia cerebrale colpirono il giornalista, allora conduttore su Raiuno de La Vita in Diretta: da allora, dopo il parziale recupero e le difficoltà fisiche e di autosufficienza, è iniziata una battaglia legale tra Sposini e la sua famiglia da un lato e la Rai dall’altro.

I familiari vogliono infatti accertare i ritardi e le negligenze dell’azienda nell’attivare i soccorsi dopo il malore di Lamberto: secondo il suo avvocato, Bruno Tassone, passarono 50 minuti prima che arrivasse l’ambulanza, mentre in una situazione come quella i soccorsi dovevano arrivare in pochi minuti. Oggi la sua ex compagna, Sabina Donadio, in un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato la tragedia di Sposini, un uomo e un giornalista che «fino a quel momento faceva della parola la sua esistenza, e si è ritrovato a non poterla usare più».

DALLA RAI TUTTO TACE Dopo la sentenza di primo grado che scaricava di ogni colpa la tv pubblica, impugnata, il 21 maggio i giudici d’appello proveranno ancora una volta a mettere luce su questa vicenda. Lui, la ex compagna, la figlia attendono risposte, e attendono anche che dai vertici Rai arrivi un accordo extragiudiziale per un risarcimento. Si tratterebbe di 350mila euro al fronte di 11 milioni chiesti in precedenza, ma dall’azienda di servizio pubblico tutto tace. Da mesi, scrive il Corriere, un collegio di giudici ha invitato le parti a trovare un accordo extragiudiziale: ma dalla Rai la proposta non è mai arrivata.

La Donadio racconta di aver provato a far presente la situazione parlando con tutti i presidenti della Rai: «Ma dopo un po’ se ne dimenticano sempre», dice. «Ciò che manca è un riconoscimento di ciò che è successo a Sposini – afferma l’avvocato Ada Odino, che tutela la figlia di Sposini, Matilde, 17 anni – Dalla famiglia viene considerato più il lato morale che economico. Si sarebbero aspettati un gesto riparativo. Questo mutismo da parte della Rai sembra quasi disinteresse».

LA D’URSO E IL RETROSCENA Il Corriere ha anche svelato un retroscena su una recente visita di Lamberto Sposini a Barbara D’Urso, negli studi di un suo programma: dopo averlo invitato a Mediaset, prima Barbara prende un caffè con lui, poi lo porta in mezzo al pubblico. Ma prima chiede ai present di non fare video e foto con i telefonini, per rispetto a Lamberto: «Gli applausi e il calore lo travolgono, chi lo vede giura che in quel momento torna ad essere quello di sempre», si legge nell’articolo. Calore e amore che da parte del suo pubblico non è mai venuto a mancare, nonostante la lunga assenza dalle scene.

MIMUN: LA RAI ABBIA ATTEGGIAMENTO DIVERSO «Sposini ha dato molto alla Rai, anche sul fronte dell’informazione sportiva, alla Tgr e al Tg1; anche se non voglio entrare nelle logiche di altre aziende mi sarei aspettato un atteggiamento diverso da parte della Rai perchè Lamberto lo merita davvero», ha detto all’Adnkronos Clemente Mimun, direttore del Tg5 ed ex collega di Sposini.

ANZALDI (PD): UNA MACCHIA PER LA RAI «Il caso Sposini continua ad essere una macchia sull’operato della Rai. L’amministratore delegato Salini e i consiglieri di amministrazione che aspettano a intervenire affinché all’ex conduttore e ai suoi familiari venga data risposta?», ha scritto su Facebook il deputato Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. «A 8 anni da quel triste giorno in cui la vita del giornalista – prosegue Anzaldi – è cambiata per sempre, a seguito di un’emorragia cerebrale poco prima di andare in onda in uno studio Rai, l’azienda non ha ancora trovato un accordo coi familiari. Ora il sollecito ad accordarsi arriva anche dal collegio dei giudici, ma secondo quanto scrive il Corriere della Sera la Rai sarebbe sparita e non darebbe più risposte».

Scrive ancora il segretario della commissione di Vigilanza: «Secondo quanto viene riferito dal Corriere, la cifra per accordarsi sarebbe decisamente ridotta per il bilancio Rai, 350mila euro a fronte di una richiesta iniziale ben più alta. Peraltro in una vicenda dove qualcosa, è evidente, non ha funzionato nei soccorsi. Ma non è un problema di cifre, quanto di rispetto: perché la Rai non risponde a Sposini? Già quattro anni fa, dopo la sentenza di primo grado che non aveva riconosciuto il risarcimento, mi interessai alla questione chiedendo all’allora Cda che la questione non finisse a carte bollate, peraltro a spese dei cittadini».

«All’epoca c’erano state rassicurazioni, la presidente di allora Maggioni è ancora un’importante dirigente del servizio pubblico, alcuni consiglieri di allora sono ancora oggi nel Cda come la consigliera Borioni, lo stesso ex direttore generale Orfeo: tutti potrebbero sensibilizzare Salini e riassumergli le rassicurazioni che pubblicamente e privatamente avevano dato al Pd sul fatto che avrebbero seguito la cosa, soprattutto dal punto di vista umano nei confronti di un collega, il cui valore professionale è stato sempre unanimemente riconosciuto. Perché nessuno interviene affinché questa storia, che rappresenta anche un danno di immagine per la Rai, trovi finalmente una conclusione positiva?», conclude Anzaldi.

Lamberto Sposini, la famiglia accusa: «Dalla Rai tutto tace». Quel commovente retroscena dalla D’Ursoultima modifica: 2019-04-04T15:38:39+02:00da giulia7517
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